Galateo LinkedIn
e Personal Branding
La laurea è vicina. Stai per essere scaraventato nel mondo del lavoro, ma non hai la più pallida idea di come funzioni. Quasi quasi comincia ad attirarti l’idea di iscriverti a un altro corso di laurea… No, forse no. Questo è troppo… Ma effettivamente, come funziona il mondo del lavoro? Cosa si fa? Come si cerca un lavoro?
Sono domande che tutti gli studenti si pongono a pochi passi dalla laurea, e spesso è difficile trovare una risposta o qualcuno che sia in grado di fornirla. Per questo Camplus all'interno dei Collegi di Merito ha un servizio apposito che aiuta i laureandi a orientarsi nel mondo del lavoro, il Career Service, che lo scorso novembre ha organizzato un importante evento presso il Camplus Bononia.
LA COPPIA CHE NON TI ASPETTI: IL CAMPANILE DI GIOTTO E LINKEDIN
Il 24 e il 25 novembre scorsi al Camplus Bononia si è svolto il Career Bootcamp, un evento di orientamento al lavoro rivolto soprattutto ai laureandi e neolaureati che hanno vissuto nei collegi di merito Camplus durante i loro anni universitari.
Si è trattato di due giornate interamente dedicate al mondo del lavoro e al personal branding. La giornata di venerdì 24 novembre è cominciata con una discussione collettiva sul mondo del lavoro assieme a due professionisti del settore. Nel pomeriggio, invece, è stato organizzato un workshop dal titolo “Galateo LinkedIn”, assieme a Giada Susca e Valentina Marini. Il laboratorio è stato interamente focalizzato sul personal branding e sulle migliori pratiche di LinkedIn, così da rendere il proprio profilo ottimale. È seguito poi un seminario, dal titolo “Il lavoro e l’ideale: Il ciclo dei mestieri delle formelle del campanile di Giotto“, guidato da Mariella Carlotti, preside di un liceo di Prato.
La relatrice, durante il seminario ha spiegato che l’idea dell’autorealizzazione personale e quella del lavoro non possono essere scisse nell’attuale società occidentale. Interessanti sono stati i riferimenti alla storia dell’arte italiana: tramite le formelle del campanile di Santa Maria del Fiore di Firenze, scolpite da Giotto, la prof.ssa Carlotti ha sottolineato, ad esempio, la differenza fra la concezione antica del lavoro e quella moderna. Per i moderni, la dimensione materiale e quella spirituale si coadiuvano e si fondono e proprio questa identificazione è alla base del capitalismo.
Il giorno successivo, è stata svolta un’attività di Assessment Center con quattro psicologi del lavoro: Matteo Gritti, Diana Lolli, Loana Artigiani e Alessandra Donzelli. I ragazzi hanno svolto attività di gruppo e individuali a cui hanno fanno seguito veri e proprio colloqui di lavoro face to face, per testare le principali soft skills richieste nel mondo del lavoro: team working, problem solving, leadership, analisi dei problemi e decision making, solo per citarne alcune.
Nelle prove di gruppo si testava la capacità di risoluzione di alcuni problemi di personale e di produzione di un’azienda ipotetica, tenendo conto di tutti gli aspetti che avrebbero potuto caratterizzarla (marketing, vendibilità dei prodotti, preservazione di un clima ottimale e sano).
Le prove individuali invece erano due:
- Presentazione personale in un ipotetico colloquio di lavoro;
- Organizzazione di un evento per un’azienda fittizia, assumendo un ruolo manageriale all’interno della stessa, dando quindi un ordine di priorità alle varie faccende da sbrigare. In questo modo, ogni studente e ogni studentessa ha avuto la possibilità di approfondire la comprensione di sé, grazie soprattutto al supporto dei professionisti esperti del settore.
CRESCITA PERSONALE E CONSAPEVOLEZZA
Gessica un giorno vorrebbe lavorare in contesti dove poter offrire aiuto, sia nel no profit che in altre situazioni: «Trovo gratificante mettere le mie competenze a disposizione degli altri contribuendo al loro benessere». Ha trovato l’esperienza molto arricchente e formativa. Ciascuno degli interventi dei relatori è stato di ispirazione per la sua formazione accademica e lavorativa.
A colpirla in modo particolare, oltre alla preparazione dei relatori, è stata l’attenzione del Career Service di Camplus nell’organizzazione di ogni singolo dettaglio, per rendere l’ambiente il più accogliente possibile. Per lei è stato soprattutto un modo per conoscersi un po’ meglio, per apprendere qualcosa in più sulle proprie debolezze e sui propri punti di forza. «Questa opportunità ha evidenziato il nostro potenziale unico, sottolineando l’importanza di comprendere come farlo fiorire», racconta. A questo scopo, particolarmente utile è stato il colloquio individuale con la psicologa del lavoro nella giornata di sabato, che descrive come un «prezioso momento di crescita personale e acquisizione di consapevolezza».
A Giuseppe piacerebbe invece insegnare o lavorare nell’ambito delle human resources. Ha trovato l’esperienza utile, soprattutto per quanto riguarda alcune specifiche attività e perché così ha avuto modo di correggere alcuni aspetti della propria pagina LinkedIn.
SENSO DI INCOMPIUTEZZA E SMARRIMENTO
L’intervento della Prof.ssa Carlotti è stato illuminante per entrambi. Secondo Gessica, in particolare, attraverso la storia del campanile di Giotto la relatrice ha fatto capire la ragione profonda di quel senso di incompiutezza che prima o poi tutti sperimentano nella propria vita. D’altronde, quale studente universitario prossimo alla laurea non vive questa sensazione di confusione, smarrimento e ansia? Ma anche quando il lavoro è compiuto, e ha avuto successo quel senso di incompletezza continua a logorare l’animo ed è quasi impossibile capire perché o risolverlo.
Anche Giuseppe è rimasto profondamente colpito dall’incontro: «Il seminario della Preside di Prato è stato illuminante, ne sono rimasto veramente molto colpito. Credo abbia cambiato anche il mio modo di approcciarmi al lavoro».
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CAMPLUS AL SERVIZIO DEGLI STUDENTI
Questa non è la prima attività che il Career Service di Camplus College organizza per i propri studenti. Ce ne sono state diverse nella prima parte dell’anno e certamente ce ne saranno ancora nei mesi che verranno. Questo perché, ben consapevole di quanto sia difficile attualmente trovare lavoro – soprattutto per i giovani – Camplus tiene a garantire ai propri studenti una preparazione che sia realmente complessiva e che garantisca anche un ingresso nel mondo del lavoro il meno traumatico possibile. Il potenziamento delle soft skills, i colloqui con gli psicologi del lavoro e gli incontri con i professionisti del settore servono proprio a questo: capire quali sono i propri punti di forza e lavorare su quelli.
Il Camplus Bootcamp è poi direttamente rivolto a quegli studenti che si avviano ad abbandonare la scrivania e i libri per mettere in pratica ciò che hanno studiato per tanti anni. È un ottimo modo per fare quell’orientamento al lavoro, che forse viene dato un po’ per scontato, ma che in realtà è estremamente utile.
Articolo a cura di Maria Francesca Mortellaro (Camplus Bononia)
Si ringraziano:
Giuseppe Morana (Camplus San Felice) e Gessica Scollo (Camplus Catania) per le testimonianze e i racconti.
Benedetta Cecchini, Career Services Specialist di Camplus per le foto.