STORIA E ATTUALITÀ DI UNA QUESTIONE ANCORA IRRISOLTA
Riaffiorano le tensioni tra Israele e Palestina: in un incontro con gli studenti Camplus, il professore Simone Sibilio e la giornalista Cecilia Della Negra raccontano le tristi vicende avvenute a Gaza negli ultimi giorni, ripercorrendo le principali tappe storiche del conflitto.
Israele – Palestina: una controversia che non accenna a finire. La guerra tra il governo israeliano e l’organizzazione palestinese Hamas e il bilancio delle vittime innocenti – tra le quali si registra un macabro numero di bambini – a Gaza hanno riportato all’attenzione dei media un problema ormai atavico. Le piazze si gremiscono di manifestanti che chiedono a gran voce il “cessate il fuoco”, mentre le potenze mondiali dibattono sulle ipotetiche soluzioni da adottare al più presto per evitare una possibile escalation. In questo clima, sembra difficile appellarsi ad una verità oggettiva o, quantomeno, a delle ragioni univoche che giustifichino quello che sta succedendo nella Striscia. Ma come si è arrivati a questo nuovo capitolo del conflitto? Quali sono i motivi che si celano dietro la situazione attuale?
LA QUESTIONE ISRAELE – PALESTINA SPIEGATA AGLI STUDENTI
Queste sono le domande a cui si è cercato di rispondere nel corso dell’incontro tenutosi presso il Camplus Roma Pietralata il 6 novembre, dal titolo Israele e Palestina: passato e presente di un conflitto. A parlare agli studenti sono stati Simone Sibilio, Professore Associato di Lingua e Letteratura Araba presso l’Università Cà Foscari di Venezia e Cecilia Della Negra, giornalista e ricercatrice indipendente, direttrice di Orient XXI Italia. Nella cornice dell’auditorium del Camplus di Pietralata (e in collegamento con gli altri Camplus d’Italia), i due esperti hanno tentato di fare luce sul tema, rispondendo anche alle domande dei più interessati.
Prima che iniziassero a parlare gli ospiti, Fabio Pesaresi, Head of College Education del Camplus, ha voluto precisare lo scopo dell’incontro, sottolineando come fosse stato pensato al fine di dare ai ragazzi criteri ed elementi conoscitivi per poter formare un proprio giudizio su quello che accade “fuori dal collegio”. In seguito, Simone Sibilio ha preso la parola illustrando ai partecipanti l’evoluzione della situazione geopolitica in Palestina. Con l’ausilio di una mappa del territorio, il professore ha mostrato il confronto tra i confini dei due Stati sanciti per la prima volta in sede ONU nel 1947 e le frontiere successive, stabilite in conseguenza dei conflitti che hanno interessato la zona nel corso di tutta la seconda metà del XX secolo. Successivamente, Cecilia Della Negra ha spiegato i motivi per i quali Gaza è divenuta teatro della tragedia umanitaria di questi giorni e degli ultimi anni. “Secondo le stime, dal 7 ottobre si contano circa 10000 morti nella Striscia, di cui 4000 bambini” ha detto la giornalista.
Nel question time, gli ospiti hanno poi risposto ai quesiti dei ragazzi. Dalle domande è emersa la curiosità degli studenti riguardo l’effettiva possibilità di una risoluzione pacifica della questione israelopalestinese. Interpellati da chi chiedeva ciò, Sibilio e Della Negra hanno risposto spiegando come l’inasprimento del conflitto – in particolare dopo il fallimento del perseguimento della via diplomatica con gli Accordi di Oslo del 1993 – e la polarizzazione del dibattito pubblico sembrano ormai aver allontanato qualsiasi ipotesi di rappacificamento nel breve termine. “Ad oggi sembra molto difficile”, ha concluso amaramente il professore.
IL NOSTRO IMPEGNO DI FRONTE ALLA TRAGEDIA
Leggendo le drammatiche news che provengono da Gaza, è difficile trovare un senso a quanto sta succedendo in questo momento; così com’è difficile ignorare il disastro che si sta consumando giorno dopo giorno davanti ai nostri occhi. Nelle parole del Professor Sibilio, la questione Israele – Palestina è “una questione irrisolta che ci coinvolge tutti”. Nell’auspicio che la situazione possa risolversi al più presto, le parole dei due ospiti ci invitano a non voltare lo sguardo di fronte a una tragedia immane, che ci tocca anche più di quanto possiamo immaginare.